Tra gli Obiettivi posti dalla famigerata Agenda 2030, e precisamente al punto 2, c'è anche quello di sradicare la fame e tutte le forme di malnutrizione ovunque nel mondo nei prossimi 14 anni. A causa del rapido incremento della domanda di alimenti a livello mondiale, si stima che la loro produzione dovrà essere più che raddoppiata entro il 2050. Circa il 70 per cento delle persone denutrite dipende, in modo diretto o indiretto, dall’agricoltura per la propria sopravvivenza: sono infatti proprio i piccoli agricoltori a correre il rischio di denutrizione.
Oltre all’eliminazione della fame, l’obiettivo 2 comprende anche un sotto-obiettivo che si prefigge di sradicare la malnutrizione in tutte le sue forme. La qualità dell’alimentazione è infatti importante tanto quanto la quantità. L’obiettivo comprende inoltre aspetti economici, tra cui il raddoppiamento della produttività agricola e del reddito dei piccoli agricoltori entro il 2030. Affinché l’incremento della produzione alimentare non vada a scapito dell’ambiente, l’obiettivo 2 comprende anche istruzioni volte a garantire un’agricoltura sostenibile.
Secondo un rapporto redatto dalla FAO nel 2020, e da diverse agenzie delle Nazioni Unite (inclusa l'UNICEF), negli ultimi 5 anni decine di milioni di individui in tutto il mondo sono passati nelle fila dei sottoalimentati cronici e molti paesi sono alle prese con molteplici forme di malnutrizione.
In più. stando ad un altro rapporto sulla sicurezza alimentare globale "The State of Food Security and Nutrition in the World", nel 2019 quasi 690 milioni di abitanti del pianeta hanno sofferto la fame: un numero superiore di 10 milioni di unità rispetto all'anno precedente.
Il maggior numero di persone che soffrono la fame si trova in Asia, ma il fenomeno si espande a velocità maggiore in Africa.
La tendenza al peggioramento , purtroppo, è evidente. dal 2014 la malnutrizione cronica ha lentamente ma inesorabilmente ripreso ad aumentare. L’Asia rimane la regione con il più elevato numero di persone denutrite (381 milioni), seguita dall'Africa (250 milioni), e dall'America Latina (48 milioni).
Questi dati celano enormi disparità a livello regionale: in termini percentuali, l’Africa è la regione più colpita e maggiormente destinata ad esserlo anche in futuro, con il 19,1% della popolazione colpita dalla denutrizione.
Entro il 2050, inoltre, secondo le stime la produzione alimentare aumenterà di circa il 70% a livello globale e di quasi il 100% nei cosiddetti "Paesi in via di sviluppo". Questo aumento della domanda di cibo, assieme a quella proveniente da altri usi concorrenti, eserciterà una pressione senza precedenti su molti sistemi di produzione agricola in tutto il mondo.
C'è, dunque, un urgente bisogno di progettare un futuro per un'agricoltura sostenibile e una produzione alimentare che sia coerente e inclusiva, che protegga l'ambiente e sia intelligente per il clima.
La terra, il suolo e le risorse idriche per la produzione alimentare costituiscono il nucleo del sistema agroalimentare globale e producono il 98% del cibo consumato. Eppure questa base di risorse essenziali si sta perdendo. Il degrado del suolo, l'erosione del suolo, l'aumento della scarsità d'acqua e dell'inquinamento e il cambiamento climatico si aggiungono alla serie di sfide che la produzione alimentare sostenibile deve affrontare.
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Foto copertina Ⓒ Fao.or